La causa della celiachia? Potrebbe essere un virus
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Mer, Ott

La causa della celiachia? Potrebbe essere un virus

La causa della celiachia? Potrebbe essere un virus

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La celiachia è una malattia autoimmune sempre più diffusa, che viene trattata eliminando dalla dieta i prodotti contenenti glutine. Ma quali sono le cause? Uno studio dimostra che un particolare virus potrebbe predisporre l’individuo alla patologia.

La causa della celiachia? Potrebbe essere un virus
La causa della celiachia? Potrebbe essere un virus

 

La celiachia: che cos’è?

Sempre più pazienti arrivano nel mio studio affetti da questa particolare patologia autoimmune, sarà perché utilizziamo troppo glutine nella nostra dieta? Le cause possono essere diverse, ma importantissima è la predisposizione genetica, poiché gli individui geneticamente suscettibili esprimono le molecole DQ2 o DQ8 dell’antigene leucocitario umano (HLA). Ad attivare la risposta immunitaria ed infiammatoria è proprio l’ingestione del glutine, una proteina costituita dalla gliadina e dalla glutenina: si pensa, infatti, che sia proprio la gliadina la sostanza responsabile dell’abnorme risposta del sistema immunitario, che attacca le cellule dell’intestino tenue, generando atrofia dei villi intestinali. Per diagnosticare la patologia, oltre a valutare la predisposizione genetica, si dosano gli anticorpi anti-gliadina, anti-endomisio ed anti-transglutamminasi; se questi sono presenti, allora si procede alla conferma della diagnosi tramite biopsia intestinale.

Causa virale della celiachia

E se una delle cause della celiachia fosse un virus? Riflettiamo bene, quando un virus ci infetta il nostro sistema immunitario ci protegge, per cui un virus o una famiglia di virus in particolare sarebbero anche in grado di attivare una risposta anomala del sistema immunitario, sviluppando la patologia soprattutto se l’infezione si manifesta in tenera età, momento in cui le nostre difese immunitarie stanno ancora maturando, contemporaneamente all’assunzione di alimenti contenenti glutine.

In particolar modo sono chiamati in causa i virus della famiglia Reoviridae, virus segmentali a doppio filamento di RNA (dsRNA) che infettano gli esseri umani frequentemente nel corso della loro vita. Lo studio ha dimostrato come i pazienti affetti da celiachia avessero livelli maggiori di anticorpi contro i reovirus e di un fattore di trascrizione in particolare, l’IRF1 (Interferon Regulatory Factor 1), conosciuto per essere coinvolto nella perdita della tolleranza al glutine. Per cui pur debellando l’infezione, questi tipi di virus potrebbero aprire la strada ad una patologia autoimmune come la celiachia.

Ad esacerbare la risposta, inoltre, è l’assunzione contemporanea all’infezione di alimenti contenenti glutine od ovoalbumina, che causano una risposta maggiormente marcata del sistema immunitario. Quindi, ricapitolando, affinchè possa instaurarsi la patologia dobbiamo dapprima verificare la presenza della predisposizione genetica, poi valutare le infezioni da virus, infine, oltre agli altri fattori ambientali, risulta necessario non consumare ogni giorno alimenti contenenti glutine.

Soluzioni alla celiachia

L’unico modo per trattare la patologia è la dieta priva di glutine. Con queste parole non voglio incitarvi a comprare i prodotti gluten free presenti al supermercato, perché non sono né integrali, né sono buoni qualitativamente; infatti, questi possono contenere zuccheri semplici e grassi idrogenati.

L’alimentazione senza glutine che consiglio solitamente è la scelta di prodotti semplici, preparati con le farine concesse come il grano saraceno, l’amaranto, la quinoa, il mais, il miglio ed il riso, che non danneggiano le pareti intestinali e che, se consumati integrali migliorano la calma insulinica e prevengono l’aumento di peso che spesso si verifica nei soggetti che consumano alimenti confezionati senza glutine. Esistono diverse ricette che potrete trovare anche sul mio sito, da preparare in casa con questo tipo di farine, evitando gli effetti collaterali di questa dieta.

Quali sono i campanelli d’allarme della celiachia? Il quadro clinico è molto variabile, i sintomi possono anche confondersi con quelli di altre patologie, poiché vanno dalla diarrea profusa con marcato dimagrimento a sintomi extraintestinali, associata anche ad altre patologie autoimmuni, ad esempio con la tiroidite di Hashimoto. Prestate attenzione!

Inoltre, ci tengo sempre a ricordare i consigli pratici per rinforzare il sistema immunitario, A PRESCINDERE DA QUESTO DISCORSO SULLA CELIACHIA, che sono i seguenti:

  • Fare una colazione abbondante, per mantenere attivo il nostro metabolismo e attivare positivamente i segnali all’interno del nostro corpo;
  • Valorizzare frutta e verdura di stagione, ricche di vitamine e sali minerali, coadiuvanti nelle funzioni metaboliche e con capacità antiossidanti e curative;
  • Ripartire bene la composizione dei pasti e mangiare a sufficienza, per attivare i giusti segnali tiroidei e favorire anche una migliore risposta immunitaria;
  • Bere tisane calde;
  • Bere acqua in abbondanza;
  • Praticare attività fisica e mantenere il corpo “caldo” e attivo;
  • Indossare gli indumenti idonei per la stagione in corso ed evitare di rimanere scoperti e al freddo;
  • Evitare posti affollati (ovviamente con il problema del Coronavirus è ancora più ovvio ciò) in cui c’è molta umidità;
  • Cercare di evitare i prodotti lattiero-caseari in quanto aumentano la produzione di muchi;
  • Evitare cibi fritti che aumentano il grado di infiammazione all’interno del nostro organismo.

 

Fonti bibliografiche:

  • Bouziat R et al. Reovirus infection triggers inflammatory responses to dietary antigens and development of celiac disease. Science. 2017 Apr 7;356(6333):44-50.
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Francesco Garritano
Author: Francesco GarritanoWebsite: http://ilcentrotirreno.it/nutrizione/
Responsabile Scientifico del Supplemento NUTRIZIONE del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Biologo Nutrizionista e Professionista GIFT. Studio, Passione ed Esperienza per il benessere fisico-psichico dei miei pazienti! Nel 2003 conseguo la mia prima laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, voto 110 su 110 e lode, con tesi di laurea in Biochimica Applicata che diventa pertanto la prima importante esperienza in campo farmaceutico. Nel 2007 ritorno “sui libri” per conseguire nel 2009 la seconda laurea in Scienze della Nutrizione con voto 110 su 110 e lode. Il passo seguente è l’abilitazione per avviarmi da subito alla professione di biologo nutrizionista. L’inizio di questa nuova avventura coincide con la seconda professione di docente e relatore in vari convegni su tutto il territorio nazionale, in quanto responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

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